
“Milano, 2019. In una società cieca e sorda ai bisogni dei più e alla sofferenza del pianeta, mandata avanti dall’egoismo e dalla distrazione come obiettivo quotidiano, tre universitari, stagisti usa e getta, decidono di farsi finalmente ascoltare, a tutti i costi.
Il modo migliore per attirare i riflettori della politica e dell’opinione pubblica? Dare fuoco alla metro gialla, nel giorno delle elezioni. Basta sottomissione, basta ipocrisie. Un sacrificio necessario, crudo e veloce.
Tutto procede secondo i piani, fino a quando la Contessa, stagista-capo terrorista, viene scoperta dal suo tutor, Claudio, trentenne in crisi esistenziale, che passa il tempo tra cannette, limoni occasionali, citazioni di Brecht, attacchi di panico e musica indie. All’improvviso sente di avere una missione: deve fermarla. Salvare lei. Salvare Milano.
Ma un dubbio gli si insinua nel profondo… la Contessa ha davvero torto?”
Testo tratto dalla quarta di copertina del libro” Ho dato fuoco alla metro gialla” dello scrittore Carlo Bossi.
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Non so voi ma, già da questa presentazione, questo libro mi ha catturata!
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Ringrazio @carlobossi_scrittore per lo splendido dono, non vedo l’ora di dirvi la mia su quest’opera! 💕
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Foto di @pennalibri